Compiti per le vacanze, i presidi siciliani contrari: “Riposo per gli studenti, niente libri e quaderni. Molti docenti assegnano esercizi, ma è un’esagerazione”
Torna, come ormai consuetudine, la polemica sui compiti per le vacanze agli studenti. La questione è da sempre molto dibattuta. Secondo più indagini nazionali, gli studenti a cui vengono assegnati meno compiti a casa ottengono voti migliori rispetto ai loro coetanei più carichi.
In un’intervista all’Adnkronos interviene Maurizio Franzò, presidente ANP Sicilia e dirigente scolastico presso l’istituto scolastico superiore “Curcio” di Ispica, in provincia di Ragusa.
“Sono assolutamente contrario ai compiti per le vacanze. In estate i ragazzi devono riposarsi, dedicarsi allo svago e alla famiglia, invece di stare sui quaderni. E poi non è detto che l’anno prossimo gli insegnanti rimangano gli stessi…”.
E ancora: “Francamente non vedo la necessità di impegnarli con questo tipo di attività nei mesi estivi. Mi sembra inutile e rischia solo di essere un fattore di stress perché magari li rimandano alla fine delle vacanze. So che molti docenti li assegnano, ma a me sembra un’esagerazione”.
“In Sicilia inizieremo l’anno scolastico il 19 settembre, forse anticiperemo di una settimana perché è consentito – sottolinea -, c‘è tutto il tempo nelle prime settimane per dedicarsi al ripasso e far riprendere il ritmo ai ragazzi”.
Nei due mesi estivi i ragazzi hanno bisogno di dedicarsi ad altro: “Acquisire competenze oggi non significa solo far di conto, Il mondo è cambiato”. Più utile, invece, consigliare un elenco di libri da leggere, “ma mai come obbligo. Lasciamoli rasserenare”.
Ben diverso è consentire alle scuole di restare aperte anche a giugno, luglio e agosto: “Con i finanziamenti del Piano estate gli istituti possono tenere i cancelli aperti, impegnando in attività laboratoriali quei ragazzi che non possono andare in vacanza e rimangono in città. Lo scorso anno abbiamo fatto diverse attività con i nostri studenti”.
Compiti per le vacanze, i presidi siciliani contrari: “Riposo per gli studenti, niente libri e quaderni. Molti docenti assegnano esercizi, ma è un’esagerazione”