Codice della Strada: Cassazione piccona Salvini sui test antidroga
La riforma del Codice della Strada, fortemente voluta da Matteo Salvini, ha stravolto l’articolo 187 che norma la guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, eliminando il requisito dello ‘stato di alterazione psico-fisica’ come condizione per sanzionare un conducente. In pratica adesso c’è reato per il solo fatto di essersi messi alla guida dopo aver assunto droghe, senza la necessità di essere in uno stato di alterazione o di mostrarlo. La riforma ha inoltre previsto nuove modalità di accertamento del reato da parte degli organi di Polizia stradale, introducendo il test salivare antidroga. Tuttavia proprio quest’ultimo aspetto sta sollevando parecchi dubbi e perplessità per l’elevato rischio di generare falsi positivi. Posizione avvalorata da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n. 2020/2025) che ha indicato l’esame del sangue come il metodo principale per stabilire se una persona stesse guidando dopo aver assunto stupefacenti.
DAI TEST ANTIDROGA DIPENDONO LE SANZIONI
La questione è assai delicata perché dai risultati del test antidroga dipendono le severissime sanzioni che prevedono da 1.500 a 6.000 euro di multa, l’arresto da 6 mesi a un anno, la sospensione
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