
Cassazione: “il ritardo nella reazione della vittima non conta”. Se non c’è consenso, è pur sempre violenza sessuale
Aveva fatto scalpore la sentenza d’assoluzione per un ex sindacalista in appello accusato di violenze su una hostess: i giudici avevano detto che “in 30 secondi lei avrebbe potuto dire di no”. L’uomo, insomma, era stato assolto perché, si legge nella motivazione: “avendo agito con un’azione protratta per una finestra temporale di 20-30 secondi, le...
“Il ritardo in una reazione della vittima non esclude la violenza sessuale”, così è stato accolto il ricorso contro l’assoluzione di un ex sindacalista accusato di abusi da parte di una hostess
18 Giugno 2025
Aveva fatto scalpore la sentenza d’assoluzione per un ex sindacalista in appello accusato di violenze su una hostess: i giudici avevano detto che “in 30 secondi lei avrebbe potuto dire di no”.
L’uomo, insomma, era stato assolto perché, si legge nella motivazione: “avendo agito con un’azione protratta per una finestra temporale di 20-30 secondi, le avrebbe comunque consentito di potersi dileguare”.
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Ma poi la Cassazione ha deciso per un nuovo processo e nei mesi scorsi ha annullato l’assoluzione per l’ex sindacalista.
Oggi arriva la nuova dichiarazione:
“Il ritardo nella reazione” della vittima, ossia “nella manifestazione del dissenso“, è “irrilevante” ai “fini della configurazione della violenza sessuale“.
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