Bill & Melinda Gates: fattorie, isole tropicali, codici leonardeshi e Ferrari, un tesoro da spartire

Gli ex-coniugi Gates sono i maggiori proprietari fondiari d’America e hanno un patrimonio che va dagli investimenti a Wall Street alle ville da sogno fino a collezioni d’arte e scuderie di cavalli. Ma il vero nodo è il destino dei 49 miliardi gestiti dalla Fondazione filantropica.
Guru hi-tech e filantropo. Ma anche proprietario terriero (il più grande degli Stati Uniti) e di un’isola tropicale di fronte al Belize, collezionista d’arte, allevatore di cavalli e investitore oculato in alberghi e concessionari auto. Il mondo conosce Bill Gates solo come fondatore di Microsoft e come animatore, assieme all’ormai ex-moglie Melinda, della loro Fondazione di beneficienza. L’impero di famiglia – oggetto del complesso accordo di separazione presentato ieri – va però ben oltre i 130 miliardi di dollari di azioni Microsoft ancora in tasca al fondatore della società. E oltre ai 49 miliardi in portafoglio alla Bill & Melinda Foundation comprende un tesoretto miliardario che include tra l’altro aerei, Ferrari e persino un preziosissimo Codice Leonardesco. Questa immenso patrimonio è stato passato nelle ultime settimane ai raggi X dagli avvocati. E comunque venga spartito ora, il suo destino finale sarà con ogni probabilità la monetizzazione a fin di bene, visto che i diretti interessati hanno annunciato che lasceranno in eredità ai tre figli “solo” 10 milioni di dollari a testa.
La fortuna di Bill Gates nasce nel software ma ha solide radici ben piantate in terra. Una buona parte dei soldi guadagnati con i sistemi operativi di Redmond, infatti, sono stati spesi per comprare case da sogno e quei 100mila ettari di proprietà agricole (pari a un terzo delle dimensioni della Val d’Aosta) che fanno dell’imprenditore Usa il più grande “contadino” d’America. Xanadu 2.0 – la magione di famiglia di 6mila metri quadri con sei cucine e 24 bagni a Medina – vale da sola 130 milioni grazie anche all’optional di 500 metri di spiaggia privata sul Lake Washington. I terreni agricoli sono sparsi invece tra Louisiana, Arkansas e Canada e secondo il tam-tam di settore sono i laboratori dove Bill Gates sta studiando nuovi metodi di coltivazione sostenibile esportabile in Africa e nei paesi più poveri. Il patrimonio immobiliare di casa Gates comprende anche alcuni terreni per speculazioni immobiliari a Phoenix e una serie di fattorie a Wellington in Florida, dove la 24enne figlia Jennifer- aspirante medico ed eccellente cavallerizza – gestisce la Evergate Stables, scuderia di cavalli per concorsi ad ostacoli. Gates, secondo la stampa Usa, sarebbe anche proprietario dell’isola di Grand Bogue Cay di fronte al Belize.
hero melinda bill gates
Un altro pezzo dei risparmi di famiglia è investito in Borsa. A gestirlo attraverso un family office è la Cascade investments. La sua partecipazione residua in Microsoft (l’1,3% circa) vale da sola circa 22 miliardi. Quella in Berkshire Hathaway, la società dell’amico e collega di filantropia Warren Buffett, un’altra decina di miliardi. Ma al tycoon di Microsoft fanno capo quote in Waste management (un paio di miliardi),negli hotel Four Season, in Auto Nation – la più gande catena di concessionari d’auto Usa – partecipazioni negli hamburger vegetariani di Beyond Meat e Impossible Food, nei trattori della John Deere e nella Canadian National Railway.
Qualche dollaro di Gates, ognuno ha i suoi lati deboli, è finito pure tra le spese alla voce sfizi. “Una volta ho chiesto a Melinda se potevo prendermi un diario d’appunti di lavoro”, ha scherzato. Non si trattava di un diario qualsiasi, ovviamente, ma del Codice Leicester, un manoscritto di 36 fogli di 29 centimetri per 22 dove Leonardo Da Vinci ha appuntato i suoi studi di idraulica, pagato 30 milioni. In garage ha un po’ di Porsche – sua antica passione – e una Ferrari 348, in hangar un paio di aerei, ai muri delle ville di famiglia una collezione d’arte stimata in 130 milioni. Il New York Times sostiene che tutto questo patrimonio sarebbe stato già spartito da Bill e Melinda con un accordo prenuziale. E i toni soft con cui è stata annunciata la separazione non sembrano preludere a una battaglia legale sulla sua spartizione. Ma il vero dubbio è se i due ormai ex-coniugi riusciranno davvero a gestire ancora assieme lo loro Fondazione, una realtà con 5mila dipendenti che distribuisce ogni anno 5 miliardi di dollari o se ognuno, anche su questo fronte, preferirà andare per la sua strada.
Fonte: La Repubblica.it

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