Aglio fresco importato in Europa come ‘congelato’. “La Cina lo fa per evitare dazi doganali”
I nuovi signori della truffa si occupano di aglio e lo fanno arrivare dalla Cina. Il prezioso bulbo, dai molteplici usi in cucina e noto per i benefici per la salute, è al centro di una battaglia che vede contrapposte Bruxelles e Pechino. Tutto parte dalla constatazione che enormi quantità di aglio cinese vengono importate come ‘congelate’, ma si tratterebbe in realtà di un prodotto fresco, a causa della bassa temperatura utilizzata durante il trasporto. Non si tratta solo di gradi centigradi, visto che la differenza è sostanziale: in questo modo si evitano ingenti dazi doganali che gravano solo sul prodotto fresco. I produttori d’aglio dell’Unione europea accusano quelli cinesi di ingannare l’Ue con questo escamotage. La battaglia è approdata a Bruxelles ed è destinata modificare le carte in tavola nel codice delle importazioni.
Tariffe diverse
Immettendo il prodotto in Europa con il codice doganale Taric dell’aglio congelato, si esenta il prodotto dalla tariffa aggiuntiva di 1,2 euro per chilogrammo stabilita per l’aglio fresco che arriva da fuori il blocco dei 27. L’affare non è di poco conto visto che l’Ue
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