Sta per tornare la barbara corsa dei tori di San Firminio, che tinge Pamplona di rosso sangue
Per 9 giorni a Pamplona si svolgerà la festa di San Firminio con la “tradizionale” e folle corsa dei tori. Lo spettacolo dell’encierro, momento centrale della manifestazione, è violento e pericoloso e si conclude con la morte degli animali nell’arena della corrida e puntualmente con partecipanti feriti. Di festa non ha proprio nulla
Di nuovo la stessa barbaria, anno dopo anno con le due eccezioni recenti dello stop dovuto alla pandemia. La sanguinaria corsa dei tori di San Firminio sta per ricominciare. Dal 6 al 14 luglio, le strade di Pamplona saranno invase da cittadini, turisti e tori, le vittime sacrificali.
La celebrazione ha reso la città spagnola della Navarra famosa in tutto il mondo, vendendo descritta anche da Hemingway nel romanzo Fiesta. Di festa però non si tratta affatto non solo per i tori, i primi a essere maltrattati ed esposti a sofferenze inaudite, ma anche per gli incidenti che coinvolgono i partecipanti.
La festa di San Firminio, San Fermín in spagnolo, è un appuntamento crudele e violento, che ha come momento centrale l’encierro ossia la corsa
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