I pesci Neolamprologus savoryi usano punizioni fisiche per incentivare la cooperazione nel gruppo
Il pesce Neolamprologus savoryi vive e si riproduce in comunità, ma se i giovani non supportano i genitori e il resto del gruppo, vengono puniti.
Per secoli, le civiltà umane hanno utilizzato le punizioni fisiche come strumento educativo e per mantenere l’ordine sociale. Fortunatamente, oggi questo approccio è considerato inaccettabile, o perlomeno dovrebbe esserlo. Tuttavia, un piccolo pesce che abita nel lago Tanganica, in Africa orientale, potrebbe non concordare con questa opinione. Un gruppo di scienziati guidato da Satoshi Awata dell’Università Metropolitana di Osaka ha scoperto che i pesci Neolamprologus savoryi, che si riproducono in gruppi cooperativi, sanzionano i figli più pigri per “stimolarli” a collaborare. La ricerca, pubblicata sulla rivista Animal Behaviour, rivela che questi pesci usano punizioni fisiche per incentivare i membri del gruppo a cooperare, mostrando abilità sociali e cognitive piuttosto avanzate – sebbene discutibili dal punto di vista umano – finora attribuite principalmente ai mammiferi e ad altri animali considerati “superiori“. Pare dunque che l’idea che le punizioni possano incentivare certi comportamenti o addirittura educare i propri figli non sia esclusiva degli esseri umani.
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