La risposta agli stupri di Caivano e Palermo
Da giorni circola la proposta della “strana coppia” Roccella-Siffredi di vietare l’accesso alle piattaforme del porno ai minori, affidando a “terze parti” (e non di certo ai siti stessi) i dati sensibili di questi in un processo di controllo e monitoraggio che li protegga da contenuti non adatti alla loro età, i più severi direbbero a chiunque.
Del resto, è innegabile che la pornografia ai giorni nostri sia prevalentemente un distillato di violenza in cui la donna – ridotta a mero corpo da assoggettare – subisce la volontà maschile che talvolta si esercita in branco.
Questa pare sia una delle varianti maggiormente richieste dagli utenti che – in un meccanismo che si autoalimenta – sono sempre più avidi di immagini ed esperienze multimediali che superino nuovi limiti.
La proposta Roccella-Siffredi per vietare ai giovanissimi i video a luci rosse è un boomerang
Lo stesso Rocco Siffredi, sulla scena ormai da decenni, descrive una evoluzione del porno che anche solo fino a un ventennio fa prevedeva – seppur nella finzione del genere – una narrazione, la cura del contesto, la simulazione di
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