Una tempesta geomagnetica sta per investire la Terra. Cosa può succedere
Nelle prossime ore il pianeta sarà raggiunto da un intenso flusso di particelle energetiche proiettate nello spazio da una macchia solare.
Palermo, 29 ottobre 2021 – La Terra domani potrebbe essere investita da una tempesta geomagnetica, dovuta a un brillamento solare osservato ieri dai satelliti. Le conseguenze? Possono variare, iniziando dalle lievi, con lo spettacolare fenomeno delle aurore boreali, alle più gravi con problemi ai satelliti, interferenze nelle comunicazioni radio e agli apparecchi elettronici, fino al black-out. In Sud America l’evento ha già provocato un forte blackout radio a onde corte.
L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sta studiando questi fenomeni, e con un articolo avverte dell’evento in corso: “un intenso flusso di particelle energetiche” si sta dirigendo verso la Terra. I satelliti che studiano il Sole hanno registrato la velocità del vento solare superiore ai 1260 km/s: in poco più di due giorni raggiungeranno il nostro pianeta.
Questo flusso di particelle impattando “sulla magnetosfera potrebbe provocare una forte tempesta geomagnetica il 30 ottobre”. Il brillamento solare che ha generato queste particelle energetiche, si è sviluppato nel corso di un ‘Solar storm’, ed è stato fotografato dalla Nasa, che lo ha valutato di classe X1: il più potente. Questo brillamento solare rilascia energia nella forma di una radiazione elettromagnetica e di particelle energetiche.
La tempesta è partita dalla macchia solare chiamata AR2887, al centro del Sole e rivolta verso la Terra. Qui si è verificata l’espulsione di massa coronale (Cme, cioè Coronal Mass Ejection), che potrebbe generare la tempesta geomagnetica.
Le più probabili conseguenze saranno le aurore polari, visibili ad occhio nudo anche a 50 di latitudine, quindi anche dall’Europa, come dal Belgio, o negli Stati Uniti dall’Oregon. E tempeste più deboli potrebbero susseguirsi nei giorni seguenti, quando la Terra sarà attraversata dalle ondate successive della CME.
Fonte: Quotidiano Nazionale.net