Il 2023 non sarà un anno facile per Putin (anche sul piano interno)
Dalla recessione (brutale per l’Europa) al cambiamento climatico, i temi che condizioneranno il 2023 sono tanti. In prima linea di certo gli effetti globali dell’invasione russa in Ucraina, come ha anticipato il settimanale The Economist (qui l’articolo di Formiche.net).
Ma anche per la Russia saranno 12 mesi non facili. Si prospetta un anno decisivo per la leadership, tra dibattiti interni e resistenza al cambiamento. Tatiana Stanovaya, analista del Carnegie Endowment for International Peace, ha elencato e approfondito quelle che potrebbero essere le nuove sfide nell’agenda russa.
Prima di tutto, c’è la scelta – ancora da prendere – del presidente Vladimir Putin di candidarsi o meno alle elezioni del 2024. La Costituzione russa è stata modificata nel 2020 proprio per consentirgli di rimanere al potere fino al 2036. In alternativa, il leader del Cremlino potrebbe trovare un successore, ma ancora non ci sono nomi. Per fare una campagna elettorale efficace, dovrà decidere entro la fine dell’anno, ma si sa, “Putin ama prendere decisioni all’ultimo minuto, spesso sulla base di fattori situazionali e sfidando le aspettative popolari”, sottolinea Stanovaya.
Un’altra questione
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