Rifiuta le nozze combinate, una 13enne denuncia i genitori che la obbligavano anche a chiedere l’elemosina

I genitori della ragazza sono stati arrestati. Ora lei è in una struttura protetta alle porte di Roma. «Io voglio solo andare a scuola» ha detto ai poliziotti che l'hanno aiutata

A casa riceveva calci e pugni, dormiva per terra, era obbligata a chiedere l’elemosina e, ad appena 13 anni, era già pronta secondo, i genitori, a nozze combinate. Succede a Roma dove la ragazzina protagonista di questa storia ha denunciato i genitori che sono stati arrestati.

«Ho tentato il suicidio più volte, mi vergognavo a chiedere soldi fuori dal supermercato frequentato dalle mie insegnanti e dai genitori dei compagni di scuola» ha raccontato ai poliziotti del commissariato San Basilio. Ora è in una struttura protetta. Questa ragazza di origine bosniaca viveva con 12 fratelli, lei è la quinta, in una casa popolare.

I genitori, 41 e 36 anni, la costringevano a chiedere l’elemosina davanti a un supermercato non lontano dalla scuola che avrebbe dovuto frequentare. A chi l’ha accolta e aiutata ha detto che voleva solo andare a scuola. Invece i genitori pretendevano che portasse a casa almeno 50 euro al giorno altrimenti le toccavano botte, insulti e violenze con cavi elettrici e tubi su schiena e volto. L’avevano rasata a zero perché si era rifiutata di sposare uno sconosciuto in cambio


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