Al via la COP27, ma questo summit sul clima è (ancora più degli altri) un fallimento annunciato
Clima e ambiente e per di più con una guerra sulla sfondo. Semmai avessimo potuto cavare un ragno da un buco da un summit di questa portata, probabilmente nemmeno questa è la volta buona. Il motivo? Partiamo male, molto male. Perché ad ospitare la COP27 non è la solita democrazia liberale
Niente Presidente Putin dalla Russia, niente Xi Jinping dalla Cina e nemmeno il Primo ministro dell’India, Narendra Modi (guarda caso i Paesi con i target meno ambiziosi per le emissioni nette zero, fissate al 2060 per Russia e Cina e al 2070 per l’India). Di contro, ritorna il Brasile dopo il black out di Bolsonsaro. Ma, su tutti, pende la spada di Damocle di un Paese ospitante, l’Egitto, non esattamente al passo con le esigenze della comunità globale.
Ecco la COP27, signori, verso la quale è volata in queste ore la nostra Meloni e che – nemmeno quest’anno – promette nulla di buono, complice una guerra in mezzo all’Europa che fa scacco matto alla volontà (semmai ci fosse stata) dei Paesi di affrontare la
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