Così oggi la Nuova Zelanda sta “annegando” nel miele di Manuka
Dopo il boom vissuto negli scorsi anni e i prezzi alle stelle, la fortuna del miele di Manuka sembra essere in discesa. Le scorte in Nuova Zelanda sono tantissime e gli apicoltori sono preoccupati per il futuro
Negli ultimi anni il miele di Manuka è diventato sempre più popolare (grazie alle particolari proprietà che vanta) e contemporaneamente è salito molto anche il prezzo. Ora, però, potrebbe esserci un dietrofront. Cosa sta succedendo?
La Nuova Zelanda ha prodotto troppo miele, dopo il boom di richieste di Manuka che sono aumentate soprattutto durante la pandemia (quando molti l’hanno utilizzato come rimedio naturale) e che hanno portato anche al rialzo dei costi.
La domanda è però ora decisamente rallentata e gli apicoltori e produttori si trovano con scorte che superano di gran lunga la quantità solitamente venduta in un anno.
Karin Kos, amministratore delegato di Apiculture New Zealand, ha fatto sapere che esiste una scorta di 15.000-30.000 tonnellate di miele di manuka (in genere, in un anno vengono vendute 11.000-13.000 tonnellate). Scorta che è che il risultato della straordinaria stagione 2020:
Abbiamo avuto un raccolto eccezionale nel 2020 – c’è stato un raccolto nazionale di miele di circa 27.000 tonnellate – ben al di sopra della media di 19.000. Quindi questo da solo è un surplus di 12.000 tonnellate. Ovviamente perché non abbiamo avuto turisti in arrivo in Nuova Zelanda e quindi anche le vendite sono diminuite.
I prezzi del miele di Manuka negli anni sono schizzati alle
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