Alessia Piperno, gli insulti sui social dopo l’arresto in Iran: haters scatenati anche contro i genitori
Alessia Piperno, la 30enne romana arrestata in Iran il giorno del suo compleanno, è una cosiddetta nomade digitale. Una viaggiatrice di nuova generazione che ha blog personali e collabora con riviste specializzate. Tantissimi i viaggi fatti nonostante la giovane età: Australia, Messico, India, Marocco, Honduras, Guatemala, Sri Lanka, El Salvador, Panama e Pakistan. E tantissimi anche i suoi diari di viaggio, molto seguiti sui social.
L’arresto in Iran
In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, la ragazza faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la «decisione più saggia» sarebbe quella di lasciare il Paese ma – scrive – «non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai». «E non lo faccio per sfidare la sorte – continua – ma perché anche io ora sono parte di tutto questo». Successivamente, cinque giorni dopo, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio. Ma è arrivato l’arresto e la situazione è precipitata.
L’odio sui social
«Prima parte per zone estremamente pericolose poi piange e chiede aiuto. Quanto siete ridicole». Ecco che, come in una triste e cretina liturgia, come non bastasse l’angoscia e la disperazione per il destino di Alessia, sono arrivati anche gli insulti social, che, al solito, rivelano la grettezza e il disprezzo assoluto per ogni forma di complessità. «Ridicola, paghino lei e la sua famiglia. Buon soggiorno in Iran», scrive un utente che attacca perfino i genitori di Alessia, colpevoli, secondo alcuni, di aver lanciato un appello per salvare la ragazza.
«Ora dobbiamo anche spendere soldi per