«Jordan Jeffrey Baby fu abusato dal compagno di cella prima di suicidarsi»
La procura aveva chiesto l'archiviazione del caso. Il gip si è opposto e ha ordinato l'imputazione coatta per violenza sessuale
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La procura aveva chiesto l’archiviazione del caso. Il gip si è opposto e ha ordinato l’imputazione coatta per violenza sessuale
È stato riaperto il fascicolo d’indagine su Jordan Tinti, il giovane di Bernareggio – noto con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby – morto suicida in carcere a 26 anni il 12 marzo 2024. Luigi Riganti, gip del tribunale di Pavia, ha riaperto l’inchiesta e ordinato l’imputazione coatta per il compagno di cella del giovane. La procura aveva chiesto l’archiviazione del caso, incontrando però l’opposizione dell’avvocato difensore Federico Edoardo Pisani. Nei giorni scorsi, quest’ultimo si è visto accogliere la propria richiesta dal tribunale lombardo.
La violenza sessuale e il suicidio in cella
Secondo quanto riporta il Corriere Milano, Tinti
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