COP16: l’ennesima occasione mancata per salvare la biodiversità
La COP16 di Cali ha registrato progressi limitati su alcuni sulla condivisione delle risorse genetiche e sul ruolo dei popoli indigeni nel processo negoziale, ma si è conclusa senza un’intesa sul fondamentale tema dei finanziamenti per la biodiversità. Il mancato raggiungimento di un accordo compromette gli sforzi globali per la conservazione della natura e solleva interrogativi sul futuro della governance ambientale globale
La sedicesima Conferenza delle Parti (COP16) sulla biodiversità, tenutasi a Cali, in Colombia, si è conclusa con un bilancio deludente. Nonostante l’urgenza di agire per contrastare la perdita di biodiversità – più di un terzo delle specie di alberi conosciute e catalogate sono a rischio estinzione – il summit non è riuscito a raggiungere un accordo su uno dei punti più cruciali: i finanziamenti per la tutela della natura.
Un vertice di progressi limitati (quando ci sono)
La COP16 si è aperta con l’obiettivo di valutare i progressi compiuti dopo l’adozione del Global Biodiversity Framework (GBF) alla COP15 di Montréal. Il GBF ha fissato 23 ambiziosi obiettivi per il 2030, tra cui la
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