5 giorni di ferie in più ai non fumatori per compensare le pause dei colleghi
Malgrado i rischi per la salute siano ben noti, il tabagismo si diffonde sempre più, influenzando negativamente anche le prestazioni al lavoro
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Il fumo, ormai lo sappiamo, arreca gravi danni alla nostra salute. Eppure molte persone ancora oggi hanno il pessimo vizio di fumare: i dati diffusi quest’anno dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dimostrano che il numero delle persone che fumano nel nostro Paese è addirittura aumentato in modo significativo rispetto al precedente picco (2006), coinvolgendo sia uomini che donne.
In pratica, quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore – nel 2019 la percentuale dei fumatori era al 22%. Certamente lo stress dovuto alla pandemia da Covid-19 e la noia data dai lunghi periodi di lockdown hanno giocato un ruolo importante nella diffusione del tabagismo nella popolazione.
Ma anche l’incremento dei nuovi prodotti del tabacco – come ad esempio le sigarette elettroniche (considerate meno pericolose per la salute da buona parte dei consumatori) – ha contribuito ha modificare il trend degli anni precedenti.
La prevalenza più alta di fumatori di
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