
Vi racconto la nuova era del reddito di cittadinanza. Scrive l’avv. Fava
Approvato nella seduta del 21 novembre scorso dal Consiglio dei ministri, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2023 contempla alcune importanti novità in materia di Reddito di cittadinanza, sussidio che, attualmente, prevede un dispendio di risorse pubbliche pari a circa 8 miliardi di euro all’anno. Senza considerare i […]
Approvato nella seduta del 21 novembre scorso dal Consiglio dei ministri, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per il 2023 contempla alcune importanti novità in materia di Reddito di cittadinanza, sussidio che, attualmente, prevede un dispendio di risorse pubbliche pari a circa 8 miliardi di euro all’anno.
Senza considerare i raggiri connessi all’utilizzo di tale misura scoperti di recente dalla Guardia di Finanza, per un valore complessivo pari a 288 milioni di euro per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 maggio 2022. Ecco perché il neo governo ha inteso restringere la platea dei soggetti legittimati ad accedervi, limitando il sussidio a coloro che risultino realmente indigenti ed impossibilitati ad accedere al mercato del lavoro.
Non a caso, lo stesso ministero dell’Economia e delle Finanze ha parlato di “manutenzione straordinaria” della misura, introducendo alcuni correttivi per il 2023 sino ad arrivare alla sua abolizione a partire dal 2024. Dunque – dal 1° gennaio 2023 – laddove il disegno di legge approvato dal governo dovesse passare indenne il vaglio del Parlamento – il reddito di
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