«Vaccate», Calenda fa il “coatto”, Rampelli lo mette all’angolo: «Da te volgarità insulse»
Pur di criticare il centrodestra, Calenda finisce per trasformarsi in un coatto e Rampelli lo disintegra con una battuta. Non hanno aperto bocca sulla “battaglia” di Laura Boldrini, che ha finito per ridicolizzare la nostra lingua con le follie di “soldata” e “medica”. Ma si scatenano contro l’esponente di FdI, “colpevole” di aver invitato a parlare in italiano durante le sedute della Camera. Evitando, cioè, inutili termini in inglese. Rampelli aveva fatto un esempio («non si capisce perché il dispensatore di liquido igienizzante per le mani debba essere chiamato dispenser»).
Calenda pensa di essere ironico, Rampelli lo “punisce”
Il tweet non è sfuggito a Carlo Calenda. Che subito ne ha approfittato per attaccare, facendo però la figuraccia del pariolino che diventa un “coatto”. «Ammazza, Fabio, grande traguardo! Decisivo per famiglie e imprese. Dopo che hai cambiato nome al dispenser ti tocca cambiare anche Made in Italy. Una cosa tipo: fatto in Italia. Oppure ancora meglio: siamo parecchio fatti in Italia. Che descrive bene anche le vaccate che scrivete».
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La replica: chi dice veramente vaccate?
Calenda si becca la replica di Rampelli, che è dura. «Certo, da un parlamentare della Repubblica che usa termini così raffinati non mi aspetto che possa capire. Aggiungerei per restare in sintonia con volgarità insulse e banali che “con la cultura nun se magna”», ribatte. «Peccato che i forestierismi in uso nella nostra lingua sono un’emergenza culturale di cui tutti parlano, comprese l’Accademia della Crusca e l’Accademia dei Lincei. Peccato che l’identità italiana faccia Pil. E peccato che la democrazia preveda che tutti i cittadini debbano saper leggere e capire l’idioma delle istituzioni, compresi quelli non istruiti. Tutte vaccate?».
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