Un’impresa raggiungere il parco dei mostri con i mezzi. E i turisti ricorrono a Uber
Con il bel tempo i turisti continuano ad aver voglia di muoversi. E molti di loro usano Uber, che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione che mette in collegamento passeggeri e autisti. Da marzo ad oggi l’app in Italia è stata aperta oltre 15 milioni di volte per richiedere una corsa, anche per il parco dei mostri di Bomarzo. Un dato che ha stupito i più, ma che in realtà non dovrebbe. Il sacro bosco è uno dei gioielli della Tuscia e da sempre richiama visitatori non solo italiani ma anche stranieri. E pure famosi: risale a domenica, ad esempio, la visita di Corrado Guzzanti. Ma il boom dell’utilizzo di Uber per raggiungere il sito di Bomarzo potrebbe dipendere anche dalla scarsità di mezzi pubblici che portano al parco stesso. Come dire: la curiosità e l’interesse dei turisti è talmente alto che per andare al sacro bosco, se magari si è in Italia o si sta girando senza auto propria, fortunatamente non ci si scoraggia ma si ricorre al servizio di Uber.
Turisti americani primi ad usare Uber
Stando ai dati della società, riferiti agli ultimi otto mesi, in Italia sono arrivati turisti da tutto il mondo. L’app Uber ha registrato utenti di 113 nazionalità differenti, in particolar modo provenienti da Stati Uniti, Canada, Singapore, Regno Unito, Corea del Sud, Australia, Polonia e India. Rispetto al 2019 la domanda di viaggi in Uber nelle città italiane dove è presente il servizio è quasi raddoppiata, con richieste record ancor prima dell’inizio
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