Torino, 23enne violentata nel campus, fermato senegalese beatamente a spasso. Le prove lo inchiodano
Quando i poliziotti lo hanno individuato e fermato, il 17enne senegalese ritenuto il presunto responsabile del brutale stupro inferto a una studentessa in un campus universitario di Torino, se ne stava tranquillamente a spasso per le vie della città. Per giunta, con indosso gli stessi vestiti che portava la notte dell’aggressione. Eppure – come riferisce Il Giornale in queste ore – agli agenti che lo stavano conducendo in Questura, ha dichiarato quasi sorpreso (oltre che arrogante): «Cosa volete da me? Perché mi portate in Questura?»…
Studentessa violentata nel campus universitario a Torino: fermato un senegalese 17enne
Del resto, con la stessa, brutale strafottenza – riporta sempre il quotidiano diretto da Minzolini – subito dopo l’aggressione alla sua vittima avrebbe intimato: «Se parli, se mi denunci, io vengo qui e ti ammazzo». Mentre, dopo l’abuso, le si è rivolto sprezzante: «Ti è piaciuto?». Un caso, quello dello stupro della studentessa nel campus universitario, dove l’aggressore è entrato di straforo. Ha bussato alla porta della ragazza, avventandosi subito su di lei, senza remore o timore di essere scoperto o arrestato, ha scatenato tanta rabbia. Tanta indignazione. Incontenibile sconcerto. E queste ultime acquisizioni d’indagine non possono far altro che aumentarne la portata.
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Per tutto questo – e anche di più – oggi, alla notizia del fermo del sospettato senegalese, il capo procuratore dei minori, Emma Avezzù, nel ribadire l’apprezzamento per il risultato investigativo a tutti i reparti di polizia che hanno contribuito alle indagini, ha tenuto a sottolineare «la soddisfazione per aver fermato il presunto responsabile, di cui si tratterà di capire la personalità. Perché si tratta comunque di un minorenne». Cosa che – ha rilevato sempre la Avezzù – ha suscitato
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