
Sul Kilimangiaro l’uomo ha cancellato il 75% della biodiversità nel giro di un secolo
Quando la popolazione umana cresce di 28 volte in poco più di un secolo, la natura arretra, inesorabilmente. È quanto accaduto sul Kilimangiaro, dove tra il 1911 e il 2022 il 75% delle specie naturali per chilometro quadrato è scomparso dai pendii più bassi. A rivelarlo è una ricerca pubblicata su PLOS One, e sostenuta...
Uno studio su 3.000 specie vegetali rivela che tra 1911 e 2022 le pendici inferiori del Kilimangiaro hanno perso il 75% della biodiversità. Il responsabile, in questo caso, è l’espansione umana, non il clima
31 Ottobre 2025
@Canva
Quando la popolazione umana cresce di 28 volte in poco più di un secolo, la natura arretra, inesorabilmente. È quanto accaduto sul Kilimangiaro, dove tra il 1911 e il 2022 il 75% delle specie naturali per chilometro quadrato è scomparso dai pendii più bassi. A rivelarlo è una ricerca pubblicata su PLOS One, e sostenuta dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft, che per la prima volta documenta con precisione il legame tra densità umana e perdita di biodiversità in un ecosistema tropicale.
Gli scienziati hanno incrociato mappe del 1911, dati satellitari, censimenti demografici e 1.600 rilevamenti sul campo, tracciando l’evoluzione di quasi 3.000 specie vegetali. Il quadro che emerge è inequivocabile: la densità abitativa è passata da 30 persone per chilometro quadrato nel 1913 a 430 nel
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