Startup fallisce sotto il peso della menzogna: scoperti 700 sviluppatori indiani sottopagati che si spacciavano per l’IA

Builder.ai, una startup un tempo considerata una delle promesse più brillanti dell’universo tech, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. Nonostante il sostegno di giganti come Microsoft, Amazon e il fondo sovrano del Qatar, l’azienda è crollata sotto il peso di un inganno: dietro il suo presunto sistema di intelligenza artificiale si nascondevano oltre 700 sviluppatori indiani che...

Lavoro & Ufficio

Il cuore del servizio offerto da Builder.ai era un assistente virtuale IA, ma dietro di esso si nascondevano 700 sviluppatori indiani sottopagati e sfruttati: ora è fallita

Rebecca Manzi

5 Giugno 2025

@RDNE Stock project/Pexels

Builder.ai, una startup un tempo considerata una delle promesse più brillanti dell’universo tech, ha ufficialmente dichiarato bancarotta. Nonostante il sostegno di giganti come Microsoft, Amazon e il fondo sovrano del Qatar, l’azienda è crollata sotto il peso di un inganno: dietro il suo presunto sistema di intelligenza artificiale si nascondevano oltre 700 sviluppatori indiani che lavoravano manualmente ai progetti.

Il cuore del servizio offerto era un assistente virtuale chiamato Natasha, presentato come un’IA in grado di sviluppare software in modo automatico, semplice e senza l’intervento umano. Una sorta di “app on demand” paragonata, con una certa spavalderia, al servizio di ordinazione di una pizza. Tuttavia, dietro le quinte, la realtà era ben diversa: nessun algoritmo sofisticato, ma una forza lavoro sottopagata incaricata di scrivere


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