Shein sotto inchiesta: ecco perché il gigante della fast fashion rischia di essere bannato negli Usa
Negli ultimi tempi, abbiamo parlato spesso di Temu (un’altra piattaforma del mondo della moda usa e getta) e delle tante questioni che girano intorno all’utilizzo di quest’app. Leggi anche: Temu: dopo Shein, un’altra app della fast fashion che inquina il Pianeta Non dobbiamo però dimenticare che Temu non è l’unico problema da affrontare se vogliamo...
Un membro del Congresso degli Stati Uniti ha chiesto un’indagine su Shein, a causa dell’uso di cotone proveniente dallo Xinjiang, in violazione della legge che difende la minoranza Uiguri dal lavoro forzato. Se verrà confermata l’accusa, questa potrebbe portare a un possibile divieto di ingresso dei prodotti Shein negli Usa
©PublicEye
Negli ultimi tempi, abbiamo parlato spesso di Temu (un’altra piattaforma del mondo della moda usa e getta) e delle tante questioni che girano intorno all’utilizzo di quest’app. Leggi anche: Temu: dopo Shein, un’altra app della fast fashion che inquina il Pianeta
Non dobbiamo però dimenticare che Temu non è l’unico problema da affrontare se vogliamo rendere la moda più sostenibile. Avete forse già dimenticato Shein? Proprio su questo noto rivenditore si sta concentrando ora l’opinione pubblica statunitense, dopo che un membro del congresso Usa ha chiesto un’indagine sul gigante della moda cinese.
Come mai? Il problema è sempre lo stesso (che non si risolve mai): lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare di coloro che lavorano il cotone nella regione dello Xinjiang, in Cina.
Jennifer Wexton,
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