Serj Tankian: «Gli armeni lottano con un’autocrazia sostenuta da Putin: li difendiamo?»
Nella settimana di settembre in cui è stata scoperta una fossa comune a Izium, in Ucraina, l’Azerbaigian ha sferrato una serie di attacchi brutali allo Stato sovrano dell’Armenia, facendo centinaia di vittime. Il primo dei due eventi è stato in prima pagina su New York Times, Washington Post e CNN, con denunce da parte dei leader mondiali e delle organizzazioni internazionali. Del secondo s’è parlato per un giorno ed è stato presto dimenticato.
La cosa non mi sorprende. Stanchi di sentire dei massacri che si svolgono in giro per il mondo, scegliamo le tragedie che c’indignano di più. La Russia di Putin è percepita come uno Stato canaglia, mentre la dittatura cleptocratica di Ilham Aliyev in Azerbaigian resta fuori dai radar. In un certo senso è comprensibile, visto che chiaramente c’è un giro di corruzione sotto, ma la situazione è complicata. Cercherò perciò di semplificare.
Nel racconto di una storia, la presenza di un cattivo da cartoon aiuta e sono perciò lieto di annunciare che tutto è iniziato con Joseph Stalin.
Il 4 luglio 1921, la rappresentanza nel Caucaso del Comitato Centrale del
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