Selva di razzi di Hezbollah su Israele, ma il leader Nasrallah ridimensiona la rappresaglia: «No all’escalation». E Putin chiede prudenza all’Iran
Israele e Hezbollah continuano a scambiarsi duri colpi di artiglieria e minacciosi messaggi di guerra a una settimana esatta dal raid israeliano su Beirut che ha colpito e ucciso il numero 2 della milizia sciita, Fuad Shukr. Lo Stato ebraico s’attende ormai da giorni la rappresaglia dei suoi nemici, resa ancor più “necessaria” dall’altro omicidio mirato eseguito poche ore dopo, quello del leader di Hamas Ismail Haniyeh eliminato nel cuore di Teheran. La snervante attesa continua. Questa mattina nel nord dello Stato ebraico sono suonate a lungo le sirene d’allarme a segnalare fitti lanci di droni e razzi in arrivo dal Libano. Le conseguenze più gravi si sono verificate poco a sud della città di Nahariya, sulla costa del Mediterraneo, dove
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