
“Sei complice”, la potente iniziativa delle studentesse dello IED per fermare il revenge porn
“Guardate tutti quella stronza della mia ex nuda”, “Guardate Francesca quanto è stata brava l’altra notte”: Roma tappezzata di frasi simili con tanto di QR code per andare a vedere. L’ennesimo caso di revenge porn? Non esattamente: più che altro la dimostrazione che – se vai effettivamente a cliccare con la smania di andare a...
“Se guardi, sei complice”: la campagna delle studentesse dello IED che combatte la diffusione non consensuale di immagini intime. Anche solo guardare, senza dissociarsi o denunciare, rende complici
seicomplice/Instagram
“Guardate tutti quella stronza della mia ex nuda”, “Guardate Francesca quanto è stata brava l’altra notte”: Roma tappezzata di frasi simili con tanto di QR code per andare a vedere.
L’ennesimo caso di revenge porn? Non esattamente: più che altro la dimostrazione che – se vai effettivamente a cliccare con la smania di andare a vedere – sei effettivamente parte del problema.
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“Sei complice”, per dirla tutta. È esattamente questo il messaggio – direttissimo – della campagna realizzata da un gruppo di studentesse dell’Istituto europeo di design (Ied) di Roma. Lo scopo? Creare una maggiore consapevolezza su questo fenomeno, ribaltando la prospettiva: anche chi guarda è responsabile.
Chi ha esperienza con il mondo dei social sa quanto facilmente si possano incontrare invettive di questo tipo, mentre si scorre tra
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