Reddito di cittadinanza, beneficiari dimezzati dopo la riforma di Meloni

Secondo quanto rileva l'Upb, il numero complessivo di percettori del reddito di cittadinanza dopo la riforma di Meloni è calato notevolmente.

Secondo quanto rileva l’Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) nel 2022, grazie alle misure messe in campo dal governo, l’impatto dell’inflazione sulle famiglie è stato “tendenzialmente progressivo” a vantaggio delle famiglie meno benestanti, mentre nel 2023 l’aumento dei prezzi dei beni non energetici e la ricomposizione del mix di politiche compensative hanno prodotto “effetti complessivi debolmente regressivi”, con un impatto maggiore dunque dell’inflazione sulle famiglie meno ricche. Secondo quanto rileva Upb il numero complessivo di percettori di reddito di cittadinanza dopo la riforma effettuata dal governo Meloni è calato notevolmente. Vediamo i numeri.

La riforma del reddito di cittadinanza

La riforma di Meloni, abbozzata lo scorso aprile, prevede il passaggio dal reddito di cittadinanza a due misure: l’Assegno di inclusione (Adi), definito nella norma la “misura nazionale di contrasto alla povertà”, e il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), ovvero una “misura di attivazione al lavoro”.

Il primo è una vera e propria misura contro la povertà: un sostegno continuativo, sino a che ne permane la necessità, i cui importi assicurano agli interessati un livello minimo di sussistenza. E’ rivolto alle persone in gravi difficoltà


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