Rave, Enrico Letta: governo ritiri norma, incide su libertà
Pd: “È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione” – “La destra chiami le cose con il loro nome: quella approvata non è una norma anti rave party, ma una norma contro la libertà di incontrarsi e di manifestare”,. Così, sui social, la presidente del Pd al Senato Simona Malpezzi.
Conte: “Norma da Stato polizia, intervento raccapricciante” – “Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad “azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità” per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante. Ci aspettavamo come primo atto del Governo un intervento per il caro-bollette e per il caro-prezzi. Nulla di tutto questo. Questa è una norma da “stato di polizia”.
Matteo Salvini: “Indietro non si torna” – “Un Pd ormai in confusione totale difende illegalità e raveparty abusivi, chiedendo al governo di cambiare idea. No! Indietro non si torna, le leggi finalmente si rispettano”. Lo twitta il vicepremier Matteo Salvini, replicando al tweet in cui il segretario del Pd Enrico Letta chiede all’esecutivo di ritirare la norma sui rave party.
Penalisti: con nuovo reato intercettazioni possibili – “La norma che vieta i rave stabilisce sanzioni anche per i partecipanti, nei confronti dei quali la pena è ‘diminuita’. Ciò vuol dire che il giudice, al termine del processo, deve applicare una diminuzione che può arrivare fino ad un terzo della pena edittale che nei confronti degli organizzatori può andare dai tre ai sei anni. Non comprendo, quindi, perché il premier Meloni abbia voluto rivendicare di non avere dato il