Perché le banche alzano i tassi sui prestiti, ma non quelli sui depositi?
di Giulio Visigalli
Nel corso dell’ultimo anno, molte banche centrali hanno deciso di modificare le proprie decisioni di politica monetaria, aumentando a più riprese i tassi di interesse con l’obiettivo di contenere l’alto livello di inflazione, che in Europa è ora al 3% (tasso di rifinanziamento principale. Tuttavia, questo rialzo dei tassi non ha avuto l’effetto sperato sui tassi di interesse dei conti correnti e conti deposito offerti dalle principali banche commerciali. Infatti, nonostante i tassi della Banca Centrale Europea siano passati da zero al 3%, i tassi sui conti correnti/deposito sono rimasti bassi e sostanzialmente invariati rispetto a prima, non riuscendo così a tenere il passo con l’inflazione e con l’aumento generale dei costi.
Questa situazione ha generato molte domande e dubbi tra i risparmiatori, che si chiedono perché i tassi sui loro conti correnti e conti deposito non siano ancora aumentati, nonostante il rialzo dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali.
In questo articolo, cercheremo di far luce sulle ragioni di questo fenomeno, spiegando il motivo per cui i tassi di interesse sui conti deposito/correnti sono rimasti
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