Per accendere i riflettori sulla crisi climatica il purè e la salsa dei pomodoro contro i quadri (non) stanno funzionando
Nuova flash mob di protesta per il clima in un museo europeo. Ma serve davvero imbrattare i capolavori artistici per portare ad un cambiamento reale nel nostro Pianeta agonizzante?
I musei tornano nei mirino degli attivisti per il clima. Ieri ad essere preso di mira il capolavoro impressionista “Il Pagliaio” di Claude Monet, che contro cui è stato scagliato del puré di patate. Protagonisti della nuova protesta avvenuta al Museo Barberini di Potsdam, in Germania, due giovani membri del movimento Letzte Generation, impegnato nella lotta contro il cambiamento climatico.
Qualcuno ci ascolta? – si chiedono gli attivisti, che hanno poi pubblicato le immagini della loro azione radicale sui social – Non riusciremo a provvedere alle nostre famiglie. Moriranno innumerevoli persone. Queste due persone sono state portate portate in carcere, mentre chi continua quotidianamente a favorire la crisi climatica è a casa con le famiglie.
Fortunatamente l’opera era protetta da un vetro e non sembra aver riportato danni, come riferito dai funzionari del museo.
Circa una settimana fa una sorte simile era toccata al quadro “I Girasoli” di Van Gogh, custodito alla National Gallery di Londra. In quel caso due giovani manifestanti del movimento Just Stop Oil avevano lanciato la salsa di pomodoro sul capolavoro del pittore olandese, sempre per accendere i riflettori sulla crisi climatica.
🥫 JUST STOP OIL SUPPORTERS CHOOSE LIFE OVER ART 🥫🎥 Rich Felgate: richfelgate@gmail.com@finitedoc 🎨 Human creativity and brilliance is on show in this gallery, yet our heritage is being destroyed
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