Omicidio Bramucci, scena muta della cognata davanti al gip
Omicidio di Salvatore Bramucci, scena muta di Sabrina Bacchio davanti al gip. La cognata della vittima, 48 anni, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia di ieri mattina. La stessa cosa hanno fatto a settembre i primi due arrestati: Tonino Bacci e Lucio La Pietra, ritenuti di aver fatto parte del commando che il 7 agosto scorso ha ucciso Bramucci con una raffica di colpi nelle campagne di Soriano nel Cimino.
Bacchio è in carcere da sabato scorso, detenuta nel penitenziario romano di Rebibbia da dove si è viedeocollegata con il tribunale di Viterbo per l’interrogatorio di garanzia. È stata arrestata per omicidio volontario in concorso in quanto, secondo gli inquirenti, “il gruppo di fuoco si muoveva sulla base di precise indicazioni fornite dalla donna che aveva preso parte alla pianificazione dell’azione omicidiaria fin dall’inizio della sua ideazione”, che viene collocata almeno alla metà di luglio.
Durante le indagini è emerso che da quel periodo in poi tra Bacchio e gli altri indagati, in particolar modo Bacci, è un susseguirsi di conversazioni telefoniche e incontri in cui lei avrebbe dato direttive, condiviso gli orari della vittima e i luoghi dove sapeva che il cognato si muoveva. Sarebbe stata la stessa 48enne, a fine luglio, ad accompagnare gli altri indagati in un primo sopralluogo nella zona del delitto. Nella sua casa di Guidonia, inoltre, Bacci si sarebbe recato nella tarda mattina del 4 agosto, giorno dell’ultima perlustrazione sulla scena del crimine, e sempre lì sarebbe
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