Non sono morto, sono solo un riccio in letargo: non seppellirmi e non buttarmi via
Se vedi un riccio apparentemente senza vita, fra le foglie del tuo giardino, non scuoterlo e non seppellirlo. Non è morto: è nella fase del letargo, che durerà fino all’inizio della primavera
Una bella storia
In questo periodo dell’anno potrebbe capitarvi di imbattervi in un tenero riccio, apparentemente privo di vita, fra le foglie di un bosco o del vostro giardino oppure fra i cespugli. Il primo istinto è quello di muovere l’animale o credere che sia morto. Ma nella maggior parte dei casi non è così: è soltanto andato in letargo.
Per sopravvivere durante l’inverno, quando il cibo scarseggia, questi adorabili mammiferi in via d’estinzione, si “riposano”, dopo aver accumulato scorte di grasso da sfruttare come riserva di energia. Per loro la fase di letargo inizia intorno alla fine di ottobre e gli inizi di novembre e può protrarsi fino ad aprile.
Durante questi mesi tutte le vitali dei ricci si riducono al minimo: il loro cuore rallenta, passando da 180 battiti al minuto a circa 8 battiti al minuto; il respiro si riduce da 40/50 atti
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