Nel 2023 l’inflazione fa paura: otto italiani su 10 taglieranno le spese per cultura e tempo libero
L’inflazione fa paura a tante famiglie italiane e l’84% prevede di fare rinunce sulle attività del tempo libero a cominciare dai ristoranti (64% delle risposte), ma anche su viaggi (53%), eventi culturali (43%) e attività sportiva (25%) ci saranno tagli.
Cala la propensione alla spesa delle famiglie
Secondo l’Osservatorio Findomestic di dicembre condotto dalla società di credito al consumo del gruppo Bnp, in collaborazione con Eumetra, quasi la metà delle famiglie (45%) ammette che la situazione determinata dal rincaro dei prezzi è molto (10%) o abbastanza (35%) problematica mentre per un ulteriore 47% il contesto rimane poco problematico. In questo clima le intenzioni d’acquisto a tre mesi chiudono l’anno a -2,4% confermando un trend negativo partito da ottobre (-9,7%) e proseguito a novembre (-3,4%).
Cautela negli acquisti nei primi mesi del 2023
“Dal nostro Osservatorio mensile – ha commentato Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic – emerge come gli italiani siano sempre più preoccupati per l’andamento dell’inflazione che si riflette in un atteggiamento di cautela negli acquisti per i primi mesi del 2023. Crescono anche i timori per il cambiamento climatico, alimentati dal caldo anomalo registrato pure sotto Natale”.
Italiani pessimisti su cambiamenti climatici e pandemia
Secondo il 43% degli intervistati dall’Osservatorio Findomestic il 2023 sarà ‘peggiore’ dell’anno appena concluso. A pesare soprattutto l’aumento dei prezzi che continueranno a salire secondo il 67% del campione così come le bollette: per il 55% ci saranno ancora aumenti più o meno consistenti. La pandemia continuerà a impattare sulla nostra vita per il 53% del campione con comportamenti sociali sempre più chiusi e diffidenti (ne è convinto il 52%). Sull’ambiente non saranno fatti passi avanti significativi per quasi 6 italiani su 10 (57%), mentre le previsioni sono più ottimistiche sul
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