Napolitano, quei nove anni al Colle che sconvolsero il Paese
L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto, senza dubbio, un pezzo di storia della nostra Repubblica. Politico di punta della corrente “migliorista” del Partito comunista, uomo dalle relazioni di potere assolutamente trasversali, poco gradito alla sinistra con le radici salde sui valori della questione morale, sostenuto in momenti decisivi da esponenti politici di centro-destra. In linea non di rado con Silvio Berlusconi e con il pensiero liberista più incontrollato, sotto la sua presidenza si è consumata una delle stagioni più devastanti nella distruzione dello Stato sociale e dei diritti costituzionali fondamentali.
Giorgio Napolitano da capo del Csm ha colpito i pm sgraditi. Con la rielezione forzò la Costituzione
È stato un fautore convinto delle politiche di austerità, dei vincoli di bilancio e della privatizzazione selvaggia della maggior parte dei servizi pubblici essenziali. Un comunista che ha tradito molti valori del comunismo. Eletto per ben due volte ai vertici dello Stato sostenuto dai poteri forti del nostro Paese, rompendo una tradizione costituzionale che reputa non eleggibile una seconda volta la stessa persona. Coinvolto quando era Presidente della Camera dei Deputati,
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