«Mio nipote non era un terrorista». Le parole dello zio di Muhammad, l’egiziano ucciso a colpi di pistola dai carabinieri la notte di Capodanno

L'episodio a Villa Verucchio, nel Riminese. Prima il 23enne aveva accoltellato a caso quattro passanti per strada. Dopo essersi negato ai militari è stato aperto il fuoco. In un video le ipotesi: inneggiava all'Islam L'articolo «Mio nipote non era un terrorista». Le parole dello zio di Muhammad, l’egiziano ucciso a colpi di pistola dai carabinieri la notte di Capodanno proviene da Open.

L’episodio a Villa Verucchio, nel Riminese. Prima il 23enne aveva accoltellato a caso quattro passanti per strada. Dopo essersi negato ai militari è stato aperto il fuoco. In un video le ipotesi: inneggiava all’Islam

«Mio nipote non era un terrorista, non era radicalizzato, non apparteneva ad alcun gruppo. Lui era estraneo a certi ambienti». Queste le parole al Corriere Romagna di Samir Mahmud Alfar, fratello della mamma di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l’egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato quatto persone prima di essere fermato dai carabinieri e ucciso da colpi di pistola sparati dal comandante della stazione di Verucchio (Rimini). La famiglia di Muhammad si è rivolta all’avvocato Alvaro Rinaldi. Si dice dispiaciuta per l’accaduto. «La


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