Migranti e Ong, Piantedosi zittisce la sinistra: “Predicano la solidarietà, poi quando devono accogliere”…
La stampa lo ha definito uno dei ministri più attivi, ma quando il giornalista di Repubblica che lo intervista glielo fa notare, Matteo Piantedosi si schernisce e ribatte: semplicemente, «mi ritrovo pienamente nelle parole del presidente Meloni: nel governo c’è un clima costruttivo e collaborativo». Del resto, come sottolinea il titolare degli Interni in un altro passaggio, «parlano i fatti». E i fatti ci dicono che, dal suo ufficio al Viminale, con il decreto-rave appena approvato dalla Camera. E quello immigrazione appena varato dal Consiglio dei ministri, il ministro guarda già all’agenda 2023 che si apre ufficialmente domani. Agenda che, proprio sul tema dei flussi di migranti e delle Ong, ha intessuto dal minuto dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, una rete a maglie strette di progetti e iniziative mirate a regolare il traffico di scafisti e trafficanti di esseri umani e ad arginare il dramma delle morti in mare.
Piantedosi su migranti e Ong: ecco il piano del governo
«Il governo – spiega allora a Repubblica Piantedosi – vuole attuare una politica sui Paesi di origine e transito dei flussi migratori che possa portare al progressivo svuotamento dei centri in cui finiscono le persone che partono dal Subsahara e dalle altre parti del mondo con il miraggio di imbarcarsi sulle coste africane. È un programma ambizioso che richiede tempo. Siamo in carica da due mesi e ci lavoriamo con convinzione. I contatti con i ministri dell’Interno dei Paesi interessati sono già attivi. Stiamo programmando a breve una serie di incontri diretti». Da parte nostre, nel frattempo, come rileva opportunamente il numero uno del Viminale, «i salvataggi nel Mediterraneo, come dimostrano i dati, sono effettuati soprattutto dalla nostra Guardia di Finanza e dalla nostra Guardia Costiera. Si tratta di oltre il 43%
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