Meloni, “resto Giorgia”, più determinata che mai. E su Pnrr e manovra: “Pronti a lavorare anche nelle feste”
«Voglio restare me stessa. Non voglio che la gente pensi che non sia più la stessa persona in cui crede. Solo perché è diventata presidente del Consiglio». Giorgia Meloni lo dichiara nel corso di una brillante ed esaustiva intervista rilasciata a la Repubblica, e lo ha dimostrato dal primo istante della sua investitura istituzionale. Stesso ardore, stessa passione politica, stessa determinazione e un coinvolgimento emotivo aumentato in proporzione all’accrescimento di responsabilità e oneri.
Meloni, l’intervista a “Repubblica”: «Resto Giorgia»
«Ed è per questo che – spiega la premier – in conferenza stampa, “ho risposto a tono” alle domande dei giornalisti. Esattamente come sarebbe accaduto sei mesi fa o sei anni fa. Perché se c’è una cosa che mi fa perdere la pazienza è la mancanza di rispetto. Io sono orgogliosa di quel che ho fatto nella vita, di come ho costruito il mio percorso dal nulla. E non sopporto coloro che ironizzano e pensano di avere a che fare con la ragazzina alla quale poter sempre insegnare qualcosa. E e da trascinare di tanto in tanto nel fango: basta tirarla giù ed è fatta. Io non mi faccio tirare giù. Non lo permetterei a nessuno», rimarca la Meloni.
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Giorgia resta Giorgia, un passo diverso il suo rispetto a quello di chi l’ha preceduta e con un lascito importante ricevuto da Mario Draghi. Rispetto al quale nel colloquio con il quotidiano diretto da Molinari, la premier spiega: «Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione. Sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa. Ma – sottolinea anche la Meloni – è
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