
L’orrore nascosto dietro il pesce che mangiamo: pescatori schiavi per 10 anni sulle navi cinesi
Un’inchiesta dell’Environmental Justice Foundation rivela il sistema di sfruttamento estremo che intrappola i lavoratori nordcoreani sui pescherecci cinesi, alimentando il mercato della pesca con prodotti macchiati dalla schiavitù
@Canva
Un’indagine condotta dall’ONG Environmental Justice Foundation (EJF) ha portato alla luce un inquietante scenario di schiavitù moderna: lavoratori nordcoreani costretti a bordo di pescherecci cinesi per 10 anni senza poter mai mettere piede a terra. Secondo il rapporto, questi uomini sono reclutati dal regime di Pyongyang e inviati su navi cinesi in cambio di risorse economiche per lo Stato, violando le sanzioni dell’ONU. Per evitare i controlli, vengono trasferiti di imbarcazione in imbarcazione direttamente in mare, rendendoli di fatto invisibili.
Detenuti in mare per oltre un decennio
Le testimonianze raccolte da ex pescatori indonesiani e filippini parlano di nordcoreani che hanno trascorso fino a dieci anni consecutivi in mare, senza mai rientrare in patria. Le condizioni di lavoro sono disumane: turni estenuanti, divieto di possedere telefoni cellulari per impedire qualsiasi contatto con il mondo esterno, e continui trasferimenti tra navi per eludere le autorità. Nel 2022, sei lavoratori
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