L’odissea di Maysoon: salta l’incidente probatorio perché il testimone è irreperibile. Il legale: «A me ha risposto subito»
Dopo oltre quattro mesi Maysoon Majidi è ancora in carcere. L’attivista curdo-iraniana per i diritti della donne, arrivata sulle coste calabresi insieme ad altre 77 persone migranti lo scorso 31 dicembre, è accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per la procura di Crotone avrebbe ricoperto il ruolo di «seconda capitana» dell’imbarcazione. La regista teatrale di 27 anni si trova tuttora in cella a Castrovillari sulla base di dichiarazioni però smentite dagli stessi denuncianti poiché frutto di «un’errata traduzione». Oggi in Calabria, uno dei testimoni, che si trova in un campo profughi in Germania, avrebbe dovuto spiegare al Tribunale di non aver mai accusato Majidi. Eppure, l’udienza per acquisire anticipatamente la prova è stata rinviata perché il teste «non è stato rintracciato
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