Le ultime ore di Navalny prima di morire: la «passeggiata» a -40 gradi, le telecamere rotte e il corpo nascosto
Per i suoi collaboratori non ci sono dubbi: il dissidente nemico di Vladimir Putin è stato assassinato in carcere
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Fino a due giorni prima di morire, Alexei Navalny li ha trascorsi in una cella di massimo isolamento del carcere di Kharp, oltre il circolo polare artico. L’Ik3 è l’istituto penitenziario russo più a Nord, ricostruito nel 1961 sulle rovine di un gulag di Stalin. Viene chiamato «Lupo polare», intorno solo tundra ghiacciata da un lato e gli Urali dell’Artico dall’altra. Nella vicina città di Kharp ci sono quasi solo famiglie di dipendenti del carcere, tra guardie e impiegati. Nella cella di massimo isolamento Navalny era finito per la ventisettesima volta da quando è stato arrestato, secondo il conteggio dei suoi collaboratori citato dal Messaggero. Il dissidente russo aveva passato 295 giorni in punizione, su 1126 passati in carcere. Lo
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