Le ricerche su Internet, il fumo, la droga: così Chiara combatteva la sua gravidanza. «Dopo l’infanticidio è uscita con le amiche»
Da Parma – Non avrebbe mai preso in considerazione la possibilità di tenere il bambino che portava in grembo Chiara Petrolini. È sulla base di un’attenta ricostruzione di quanto accaduto che la procura di Parma ha contestato alle 22enne il reato di omicidio volontario premeditato nei confronti del secondo figlio nato nell’agosto del 2024 e da lei seppellito poche ore dopo. Secondo quanto emerge dalle analisi effettuate sui resti del piccolo, rivenuti a fine estate nel giardino della casa di Vignale di Traversetolo, dove la giovane ora agli arresti domiciliari viveva con i suoi genitori, il piccolo sarebbe nato vivo e poi ucciso tagliando il cordone ombelicale. Un’operazione che va seguita da un’accurata chiusura della ferita. Se questa non viene
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