
La resurrezione digitale: desideri e controversie sull’utilizzo dell’IA per ricreare i defunti
Un nuovo studio rivela che la maggioranza delle persone ritiene inappropriato resuscitare digitalmente qualcuno che si opponeva all’idea. Tuttavia, l’uso dei cloni digitali è già una realtà e solleva questioni etiche e di protezione dei diritti individuali.
Se potessi essere resuscitato digitalmente, vorresti esserlo? (kentoh/Shutterstock.com)
Immagina di poter comunicare virtualmente con un amico o un parente defunto: un dono per chi è in lutto o un incubo distopico diventato realtà? Con l’avanzamento recente della tecnologia dell’intelligenza artificiale (IA) come ChatGPT, l’idea di una “resurrezione digitale” non è più solo fantascienza. Ma le persone sono pronte per questo nuovo mondo audace?
Il dottor Masaki Iwasaki, professore assistente presso la Seoul National University School of Law, ha voluto indagare sulle opinioni delle persone riguardo al clonaggio digitale. Ha intervistato 222 adulti statunitensi di diverse età, livelli di istruzione e contesti socioeconomici.
In una sezione del sondaggio, ai partecipanti è stato presentato uno scenario in cui una donna immaginaria di vent’anni era morta in un incidente automobilistico. Gli amici e i genitori della donna stavano considerando l’utilizzo
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