
La Net-Zero Banking Alliance rinuncia all’obiettivo dei 1,5°C: cosa significa per il futuro dell’ESG e della finanza sostenibile?
Una ritirata silenziosa della finanza globale, che allenta la presa sulla transizione climatica. La Net-Zero Banking Alliance (NZBA), coalizione promossa dalle Nazioni Unite per guidare il settore finanziario verso un’economia a zero emissioni nette, ha annunciato un cambiamento di rotta che sta facendo discutere: non sarà più obbligatorio per le banche membri allineare i propri...
L’Alleanza Onu delle banche per il clima rimuove l’obbligo di allineamento e segna un cambio di rotta che coinvolge 47.000 miliardi di dollari, mettendo in discussione l’affidabilità degli impegni ESG nel settore bancario
@Canva
Una ritirata silenziosa della finanza globale, che allenta la presa sulla transizione climatica. La Net-Zero Banking Alliance (NZBA), coalizione promossa dalle Nazioni Unite per guidare il settore finanziario verso un’economia a zero emissioni nette, ha annunciato un cambiamento di rotta che sta facendo discutere: non sarà più obbligatorio per le banche membri allineare i propri portafogli di finanziamento e attività di mercato al limite critico di 1,5°C di aumento delle temperatura media globale.
Dietro a quello che viene descritto come un “aggiornamento strategico” si cela un segnale ben più profondo: la crescente pressione politica, soprattutto in Nord America, sta smantellando l’impegno collettivo verso obiettivi climatici ambiziosi. In particolare, la recente ondata di ritiri da parte di importanti istituti statunitensi e canadesi, sommata a un contesto normativo più ostile all’ESG dopo la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America, ha
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