La lettera di Baby Gang chiuso in cella: «A spaventarmi non è il carcere, ma l’idea di essere marchiato a vita»

Il rapper, nuovamente in carcere dopo la revoca degli arresti domiciliari per delle foto postate su Instagram, ha scritto una lettera alle Iene L'articolo La lettera di Baby Gang chiuso in cella: «A spaventarmi non è il carcere, ma l’idea di essere marchiato a vita» proviene da Open.

«Caro Nic, ho bisogno di te», comincia così la lettera inviata da Baby Gang a Nicolò De Devitiis, inviato de Le Iene, dal carcere di Busto Arsizio, dove qualche giorno fa è stato nuovamente rinchiuso dopo la revoca degli arresti domiciliari. «Ti scrivo dalla mia cella – continua il rapper di Lecco, vero nome: Zaccaria Mouhib – immerso nella penombra circondato da quattro mura fradice, dopo che qualche giorno fa sono stato riportato dentro per qualcosa di cui non riesco a capacitarmi. In cella fa freddo, molto freddo, anche se fuori è maggio. Non ho acqua calda e non dormo da giorni. Mi manca il respiro pure nell’ora d’aria. La prigione è un luogo a cui non ti abitui mai.


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