La fuga dei cittadini ebrei sui transatlantici italiani

In occasione della Giornata internazionale della Memoria, si vuole ricordare anche il ruolo che hanno avuto le navi italiane dell’epoca nell’aiutare i cittadini ebrei a fuggire dalle persecuzioni della Seconda guerra mondiale. Le leggi razziali emanate in Italia nel 1938 si estendevano infatti anche alle navi passeggeri che, dopo l’ascesa al potere di Hitler nel […]

In occasione della Giornata internazionale della Memoria, si vuole ricordare anche il ruolo che hanno avuto le navi italiane dell’epoca nell’aiutare i cittadini ebrei a fuggire dalle persecuzioni della Seconda guerra mondiale. Le leggi razziali emanate in Italia nel 1938 si estendevano infatti anche alle navi passeggeri che, dopo l’ascesa al potere di Hitler nel 1933, trasportavano un numero sempre maggiore di cittadini ebrei in fuga dai territori tedeschi. Si tratta di un’attività davvero significativa per le compagnie armatrici, anche alla luce della grande diminuzione del flusso di emigrazione economica dal nostro Paese di quel periodo. Ecco che le navi ammiraglie Rex e Conte di Savoia, anche in virtù della non belligeranza praticata dal governo, riuscirono a diventare il mezzo ideale per i perseguitati in fuga dal Vecchio continente. Si trattava di navi altamente innovative per l’epoca, costruite rispettivamente a Sestri Ponente, in provincia di Genova, e a Trieste negli stabilimenti di Fincantieri.

Transatlantici italiani per la fuga agli ebrei

In realtà, già dagli anni Trenta il flusso di passeggeri ebrei sui transatlantici italiani era iniziato a


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