La Cappella Herrera di Annibale Carracci torna a incantare Roma dopo due secoli di oblio
Gli Apostoli intorno al sepolcro vuoto, Affresco trasportato su tela, Museo Nacional de Arte de Cataluña. Depósito de la Real Academia de Bellas Artes de Sant Jordi
Roma – Per il viaggiatore della Roma del Seicento era una tappa obbligata, assolutamente da non perdere, straordinario esempio della commissione più importante della tarda carriera di Annibale Carracci, oltre che opera collettiva delle più raffinate mani del Seicento.
Ecco perché oggi la ricostruzione, nella Sala Marmi di Palazzo Barberini, della Cappella Herrera, smantellata nel 1830 e ricostruita adesso con i suoi affreschi secondo la sequenza originaria del ciclo, dopo duecento anni di oblio, assume un valore particolare restituendo al pubblico un gioiello della pittura romana bolognese del Seicento nella stessa Roma per la quale era stata realizzata.
Ricostruzione della Cappella Herrera nella Sala Marmi di Palazzo Barberini | Foto: © Alberto Novelli
Ma procediamo con ordine nel ripercorrere le vicende di questa affascinante storia sentimentale.
Nei primi anni del Seicento Annibale Carracci riceveva a Roma dal noto banchiere spagnolo Juan Enriquez de Herrera la commissione di ideare l’intero ciclo dedicato al santo
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