La Bce gela l’Europa: la fine della crisi è lontana
L’inflazione scende più lentamente del previsto, la crescita è quasi ferma, i tassi d’interesse verranno nuovamente rialzati. Le prospettive indicate dalla Bce non fanno di certo ben sperare per i prossimi mesi. La crisi, nata prima con il caro energia e proseguita poi con l’inflazione, non sembra affatto finita, stando all’ultimo bollettino economico.
A preoccupare la Banca centrale europea sono soprattutto le prospettive per la crescita economica e l’inflazione, che restano “estremamente incerte”. Pesano anche la guerra e gli effetti di una possibile stretta monetaria più forte del previsto.
L’inflazione rallenta troppo lentamente
Il primo problema riguarda l’inflazione. La Bce non esclude il rischio di nuove pressioni verso l’alto sui costi dei beni energetici e alimentari. Anche a causa del ritiro della Russia dall’accordo sul grano. A peggiorare la situazione c’è la crisi climatica che può far salire i prezzi dei beni alimentari.
Francoforte si attende che l’inflazione “rimanga troppo elevata per un periodo di tempo prolungato”. Per il momento, infatti, scende ma di poco: si è passati dal 6,1% di maggio al 5,5% di giugno. In calo anche per
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