“Il tuo posto posto sono le prigioni egiziane”: l’odio (ingiustificato) dei social verso Patrick Zaki
In seguito alle dichiarazioni di Patrick Zaki sulla questione israelo-palestinese, i profili social dell’attivista egiziano sono stati presi di mira ha haters e leoni da tastiera che hanno lasciato insulti e messaggi di odio.
Le dichiarazioni di Patrick Zaki, l’attivista per i diritti umani che ha passato 2 anni nelle carceri egiziane, su quanto sta accadendo in Israele hanno sdoganato inaccettabili messaggi di odio nei suoi confronti. E’ doveroso ricordare che Patrick Zaki è una vittima della censura e delle repressioni del regime egiziano. L’attivista ha ricevuto la grazia dopo la condanna ed è potuto tornare in Italia, dove ha studiato, grazie anche all’intenso lavoro diplomatico italiano.
Rispetto ai fatti degli ultimi giorni in Israele, l’attivista ha definito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu un “serial killer” che cerca di convincere la comunità internazionale del rispetto delle convenzioni per legalizzare l’uccisione dei civili. Patrick Zaki ha anche documentato la grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza dove sono morti circa 1.500 palestinesi. Parte dell’opinione pubblica italiana ha accusato Zaki di essere filo-Hamas e giustificare gli attacchi terroristici. L’attivista per i diritti umani ha,
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