Il silenzio sul futuro.

E’ uscita ieri la sintesi finale del sesto rapporto dell’IPCC sul clima.
E’ un avviso di sfratto per la razza umana!
Tutta la conoscenza è in quelle righe fatte per la politica, per chi governa il mondo, 36 pagine che raccontano una cosa semplicissima: la più grande minaccia per l’umanità è continuare a bruciare combustibili fossili.
Mentre noi parliamo di “globo terraqueo” e di “utero in affitto” che è peggio della pedofilia, questo è il messaggio chiave del nuovo Synthesis Report del Sixth Assessment Report (AR6) approvato ieri dall’Intergovernmental Panel on Climate Change.
È un messaggio che non vogliamo ascoltare però ci dice: o facciamo qualcosa per mantenere la temperatura sul grado e mezzo di aumento, adattandoci, o supereremo i 2°C e quel punto non potremmo più farlo. I costi, è vero, saranno alti ma saranno nulla di fronte a quelli che spenderemo qualora non agissimo. Subito, non poi! SUBITO!
La sintesi del sesto rapporto fra l’altro è l’ultimo documento, il prossimo uscirà fra sette anni, quando saremo nel pieno degli effetti qui raccontati.
Riassumendo quelle 36 pagine, la sintesi ci dice:
– che le attività umane, attraverso le emissioni di gas serra, hanno inequivocabilmente causato il riscaldamento globale. Le emissioni globali di gas a effetto serra hanno continuato ad aumentare e si sono verificati cambiamenti diffusi e rapidi nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera.
– Il cambiamento climatico causato dall’uomo sta già influenzando molti degli eventi meteorologici e climatici estremi in ogni regione del mondo. Ciò ha portato a impatti negativi diffusi e relative perdite e danni alla natura e alle persone. Le comunità vulnerabili che storicamente hanno contribuito meno all’attuale cambiamento climatico sono colpite in modo sproporzionato.
– Le emissioni globali di gas serra rendono probabile che il riscaldamento supererà 1,5°C durante il 21° secolo e renderanno più difficile limitare il riscaldamento al di sotto dei 2°C. Ogni incremento del riscaldamento globale intensificherà rischi multipli e concomitanti.
– Riduzioni profonde, rapide e sostenute delle emissioni di gas serra porterebbero a un sensibile rallentamento del riscaldamento globale entro circa due decenni e anche a cambiamenti evidenti nella composizione atmosferica entro pochi anni
– I rischi e gli impatti negativi previsti e le relative perdite e danni derivanti dai cambiamenti climatici aumentano con ogni incremento del riscaldamento globale. I rischi climatici e non climatici interagiranno sempre più, creando rischi composti e a cascata più complessi e difficili da gestire (pandemie, guerre, competizione per risorse, acqua e suolo).
– Alcuni cambiamenti futuri sono inevitabili e/o irreversibili, ma possono essere limitati da una profonda, rapida e sostenuta riduzione globale delle emissioni di gas serra. La probabilità di cambiamenti improvvisi e/o irreversibili aumenta con livelli di riscaldamento globale più elevati.
– Le opzioni di adattamento che sono fattibili ed efficaci oggi diventeranno limitate e meno efficaci con l’aumento del riscaldamento globale. Con l’aumento del riscaldamento globale, le perdite e i danni aumenteranno e ulteriori sistemi umani e naturali raggiungeranno i limiti di adattamento. Limitare il riscaldamento globale causato dall’uomo richiede zero emissioni nette di CO2.
– Il cambiamento climatico è una minaccia per il benessere umano e la salute planetaria. Si sta rapidamente chiudendo una finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti. Le scelte e le azioni messe in atto in questo decennio avranno impatti ora e per migliaia di anni.
– Una mitigazione profonda, rapida e sostenuta e un’attuazione accelerata delle azioni di adattamento in questo decennio ridurrebbero le perdite e i danni previsti per gli esseri umani e gli ecosistemi e porterebbero molti benefici collaterali, in particolare per la qualità dell’aria e la salute. Un’azione ritardata di mitigazione avrebbe costi molto maggiori e aumenterebbe perdite e danni
– Sono necessarie transizioni rapide e di vasta portata in tutti i settori e sistemi per ottenere riduzioni profonde e durature delle emissioni e garantire un futuro vivibile e sostenibile per tutti. Queste transizioni di sistema comportano un significativo potenziamento di un ampio portafoglio di opzioni di mitigazione e adattamento. Sono già disponibili opzioni fattibili, efficaci e a basso costo per la mitigazione e l’adattamento, con differenze tra i sistemi e le regioni.
– Dare priorità ai processi di equità, giustizia climatica, giustizia sociale, inclusione e giusta transizione può consentire l’adattamento e azioni ambiziose di mitigazione e uno sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici. I risultati dell’adattamento sono migliorati da un maggiore sostegno alle regioni e alle persone con la massima vulnerabilità ai rischi climatici.
Poi gli ultimi due avvisi, i più importanti:
– un’azione efficace per il clima è resa possibile dall’impegno politico, da una governance multilivello ben allineata, da quadri istituzionali, leggi, politiche e strategie e da un migliore accesso ai finanziamenti e alla tecnologia.
– Obiettivi chiari, coordinamento tra più ambiti politici e processi di governance inclusivi facilitano un’azione efficace per il clima.
Questi ultimi due paragrafi sono la chiave.
Una chiave trascurata, annullata, disattesa se non addirittura smentita da una governance imbarazzante che guarda tutto in un range a 5 anni, fino alle prossime elezioni.
Pensateci.
Ogni cosa che facciamo conta.
Come mangiare carne, muoverci, prendere aperitivi, fare il bagno, consumare moda.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.